ORTA SAN GIULIO- 14-11-2022-- Da specchio d’acqua privo di vita a lago-laboratorio dove sviluppare capacità di adattamento alla crisi climatica: in Piemonte, il Lago d’Orta diventa oggetto di studio e monitoraggio dell’Osservatorio Cusio, presentato da Legambiente e Gruppo Unipol nell’ambito della campagna “Bellezza Italia – Tuteliamo insieme le meraviglie del Paese”. Obiettivo del progetto sperimentale è attivare una maggiore collaborazione e condivisione delle risorse con le altre organizzazioni e agenzie che gestiscono i sistemi lacustri, nel territorio del più occidentale tra i grandi laghi prealpini. Un contesto territoriale peculiarissimo per storia e morfologia che comprende le province di Novara e Verbano-Cusio-Ossola.
Noto per lungo tempo come uno dei laghi più acidificati al mondo; quindi, al centro di un intervento di risanamento di rilevanza internazionale, oggi il Lago d’Orta (Cusio) è tra le più apprezzate mete turistiche piemontesi e il suo territorio è caratterizzato da otto aree protette, otto Comuni rivieraschi e 26 centri disseminati nella regione Cusiana, tra fascia montana, prealpina e collinare intorno al lago. Obiettivo dell’Osservatorio è posizionarlo come luogo di ricerca, dove trovare soluzioni scientifiche innovative e attuare pratiche di sostenibilità ambientale all’avanguardia. I risultati del progetto saranno messi a disposizione della comunità locale e dei policy maker per avviare azioni tese a ridurre l’inquinamento atmosferico, a tutelare la qualità delle acque e del loro habitat.
Le attività dell’Osservatorio Cusio sono state presentate durante un incontro al Municipio di Orta.
“Gli ecosistemi lacustri sono un patrimonio ambientale inestimabile per il nostro Paese, soprattutto oggi. Influenzati dalle attività dell’uomo per migliaia di anni, continuano però a subire gli effetti di pressione antropica e crisi climatica, tra dispersione di sostanze inquinanti, elevata presenza di microplastiche, aumento delle temperature e siccità. La storia ambientale del Lago d’Orta – dalla sua contaminazione al progetto innovativo di recupero – è nota a livello scientifico internazionale. Insieme al Gruppo Unipol, abbiamo scelto di avviare qui il nostro Osservatorio per coordinare e supportare il monitoraggio del bacino e del suo territorio, con l’obiettivo di ridurre al minimo ulteriori impatti socio-ambientali del cambiamento e di portare benefici concreti alle comunità del Cusio, convinti che la tutela del lago, in questo territorio, sia sinonimo di migliore qualità della vita”, ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
“Ancora una volta con gli amici di Legambiente abbiamo scelto di fare un intervento paradigmatico che non avesse valore solo in sé ma che potesse rappresentare un modello anche per altri attori a livello nazionale. Per la prima volta abbiamo deciso di occuparci di laghi, di cui il nostro territorio è ricco, per approfondire la conoscenza di un nuovo ecosistema prezioso per la complessiva biodiversità”, ha dichiarato Marisa Parmigiani, head of Sustainability del Gruppo Unipol.
“Da diversi anni che il Lago d’Orta è al centro delle nostre attività di monitoraggio ambientale dei bacini lacustri piemontesi. A partire dalle analisi microbiologiche, abbiamo di anno in anno allargato il campo d’azione: grazie ad una progettazione partecipata, dal 2018 effettuiamo le analisi delle microplastiche e nel 2021 abbiamo sottoscritto il Contratto di Lago per il Cusio. L’Osservatorio Cusio rappresenta un altro fondamentale tassello per la tutela e valorizzazione del Lago d’Orta, in grado di approfondire la serie storica di dati già in nostro possesso, preziosa per attuare una pianificazione di strategie di mitigazione e di adattamento alla crisi climatica”, ha dichiarato Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.