ORTA SAN GIULIO - 10-10-2022-- Nel pomeriggio di sabato 8 ottobre a Villa Bossi di Orta San Giulio, Sergio Romano, una delle più prestigiose penne del Corriere della Sera, ha presentato il suo nuovo libro “La scommessa di Putin” moderato dal giornalista Marcello Giordani. Sergio Romano, giornalista, politologo, ex ambasciatore Nato, è un importante personaggio politico, presente più volte nel posto giusto al momento giusto: basti pensare che si trovava a Parigi nel maggio ’68 o a Mosca quando arrivò Michail Gorbačëv. Il suo nuovo romanzo, estremamente attuale, tratta del conflitto russo ucraino, in particolare dei motivi reali di questa guerra, approfondendo le componenti caratteriali sia di Putin che di Zelens’kyj, l’effetto delle sanzioni e numerose altre domande che ognuno di noi oggigiorno si pone.
“Se fino a qualche mese fa ero convinto che tutti fossero consapevoli delle conseguenze di un uso delle armi nucleari ora comincio ad avere seri dubbi” ha spiegato Sergio Romano.
“Il fatto che Vladimir Putin non abbia più una mente razionale con la quale poter interloquire, rende impossibile mettersi ad un tavolo e trattare con lui di argomenti bellici, tra i quali l’uso delle armi nucleari. Nonostante la maggior parte dei Paesi europei sia in grado di comprendere la pericolosità di Putin, nessuno fra questi può esplicitamente dichiararlo in pubblico, per la propria sicurezza nazionale, ovviamente. È per questi motivi che le negoziazioni con lui in questo momento sono impossibili ed inutili. Le sanzioni economiche applicate dall’Unione Europea, in questo caso, giustificano la cattiveria e l’astio di Putin. Non possiamo pretendere né di risolvere il conflitto, né tantomeno di cambiare la testa di Putin applicando queste sanzioni, ma possiamo sperare di cambiare quella di molti russi. Bisogna considerare che una parte di russi si trova in completo accordo con il programma del proprio presidente, perché hanno percepito da subito considerato come un furto l’indipendenza dell’Ucraina. La vera vittoria contro Putin si può ottenere solo se si creasse un’opposizione interna, guidata dai cittadini russi, che permetterebbe una volta per tutte di chiudere questo orribile conflitto”.
Luca Tosi